MOBILITÀ STRADALE: PUBBLICATO IL DOCUMENTO STRATEGICO PER LA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DAL 2022 AL 2026

TOMBINO SPORGENTE, NESSUN RISARCIMENTO A CARICO DEL COMUNE AL PEDONE CHE INCIAMPA

Gli Enti Comunali, anche in relazione ad un sempre più diffuso degrado delle strutture stradali urbane di competenza, sono di continuo convenuti in giudizio per l’accertamento della responsabilità da omessa custodia.
Sono oramai innumerevoli i casi di condanna delle Amministrazioni Comunali al risarcimento del danno riconducibile ad ipotesi di insidia stradale aggravata dal trabocchetto (buca sulla carreggiata, tombino sporgente, pavimentazione sconnessa del marciapiede).
Nella pratica, infatti, basta una banale caduta di un cittadino su di un dislivello anche impercettibile di un tombino che è presto avviata la causa di risarcimento del danno, con coinvolgimento dell’Organo di Polizia Municipale in sede di accertamento dell’insidia, in relazione al quale il verbale di conferma della esistenza del dislivello stradale e/o dello stato della pavimentazione del marciapiede costituisce prova fino a querela di falso.
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