In tema di smart working, è stata effettuata la prima indagine sulla qualità dei Piani organizzativi del lavoro agile (Pola) 2021-2023. Il Rapporto è stato presentato durante la riunione dell’Osservatorio nazionale del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche.
Dall’indagine emergono best practices che possono essere prese come modello di riferimento, ma al contempo sono evidenziate molte criticità da migliorare, come l’insufficiente valutazione degli impatti esterni e interni dello smart working e la necessità di progettare percorsi formativi mirati dei dirigenti.
Il livello di qualità media complessiva si attesta sul 67%, con un range che va da un minimo del 25% a un massimo del 90%. Sul podio con la più alta qualità programmatica del Pola ci sono l’Istat con il 90%, il ministero del Lavoro con l’89% e il ministero dell’Economia, a quota 88%. Amministrazioni che secondo i ricercatori possono diventare a pieno titolo benchmark di riferimento per tutte le altre.
Tra i numeri più virtuosi per la qualità media complessiva dei Pola è quello degli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale, con Inail (85%) e Inps (73%) che si distinguono per l’ottima qualità dei documenti e per il dettaglio delle azioni programmatiche e organizzative. Seguono poi i quattro enti di ricerca non vigilati dal Mur (Ispra, Iss, Istat e Crea), che presentano una qualità media pressoché identica al cluster visto in precedenza.