L’obiettivo, in linea con l’impianto riformatore del Pnrr e con i provvedimenti attuati in materia dal ministro Renato Brunetta, è quello di valorizzare le competenze e le soft skill. Nelle nuove prove concorsuali per dirigenti non si valuterà più solo il sapere ma anche il saper fare e il saper essere, da accertare non solo tramite le classiche prove scritte, ma anche attraverso prove situazionali e colloqui motivazionali.
Le linee guida, elaborate dalla Sna, introducono nuovi criteri di selezione ispirati a quelli utilizzati nel settore privato.
L’articolo 3 del decreto legge n. 80/2021 ha infatti riscritto l’articolo 28 del Testo Unico sul pubblico impiego, prevedendo che i bandi per l’accesso alla dirigenza pubblica dovranno valutare non solo le nozioni teoriche ma anche “le capacità, attitudini e motivazioni individuali, anche attraverso prove, scritte e orali, finalizzate alla loro osservazione e valutazione comparativa, definite secondo metodologie e standard riconosciuti”.
La stessa norma ha previsto, al comma 6, l’emanazione delle linee guida da parte del ministro della Pubblica amministrazione, previo parere della Conferenza Unificata.
Le linee guida traducono la nuova normativa sul reclutamento in indicazioni concrete, al fine di assicurare l’omogeneità di operato delle amministrazioni.