La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per le Marche, mediante la deliberazione n. 144/2023, ha stabilito le direttive per la gestione dei residui attivi di incerta riscossione, delineando requisiti motivazionali variabili in base alla loro vetustà.
Il processo di riaccertamento dei residui impegna varie figure responsabili (non limitate al settore finanziario) e i revisori, essendo cruciale per l’efficacia dei controlli effettuati dalla Corte dei conti sugli statement finanziari. I residui attivi vengono gestiti secondo tre linee guida basate sull’anno di origine:
Residui attivi fino a tre anni sono considerati riscuotibili; di conseguenza, è necessaria una giustificazione dettagliata in caso di eliminazione del debito. Per i residui attivi di età compresa tra tre e cinque anni, che non si classificano né come riscuotibili né come irrecuperabili, spetta all’ente la responsabilità di fornire motivazioni valide sia per la loro eliminazione che per la loro conservazione.
Si assume che i residui attivi oltre i cinque anni siano irrecuperabili, a meno che l’ente non presenti valide ragioni per la loro conservazione.
Nel bilancio 2023, che deve essere approvato entro il 30 aprile successivo, oltre alle operazioni relative ai residui attivi, si evidenziano anche novità quali le verifiche sui conti correnti postali, l’istituzione del Fondo pluriennale vincolato per progetti avviati secondo il nuovo Codice degli appalti, il riaccertamento straordinario dei residui dovuto alla sanatoria del 2023 e le nuove attribuzioni di fondi legati agli investimenti digitali previsti dal PNRR.