Contraddittorio preventivo generalizzato tra fisco e contribuenti: questo l’obiettivo dell’art. 15, comma 1, lett. b), del disegno di legge delega per la riforma fiscale, approvato dal Consiglio dei ministri il 16 marzo scorso, ed il monito della sentenza n. 47/2023 della Corte costituzionale, pubblicata il 21 marzo scorso.
Nella disciplina attuale sono frequenti i casi in cui l’invito al contraddittorio non si applica (avvisi di accertamento parziale, tributi locali, imposte indirette diverse dai tributi armonizzati). La soluzione è incentivare la leale collaborazione tra fisco e contribuenti.
Ragionevolmente andrebbe modificato il provvedimento attuativo in modo tale da prevedere modalità alternative per l’elezione del domicilio digitale, accessibili indistintamente a tutti i contribuenti interessati, eventualmente con il coinvolgimento del professionista abilitato oppure del datore di lavoro che opera quale sostituto di imposta.