Tra poche ore il Recovery Plan italiano farà l’ultimo passaggio in Consiglio dei ministri prima dell’invio definitivo alla Comunità Europea.
Insieme al Pnrr la riunione di oggi dovrebbe dare il via libera al decreto sul «fondo complementare», che regola l’utilizzo dei 70 miliardi di scostamento fino al 2033 per gli investimenti fuori dal raggio d’azione di Next Generation Eu, e al provvedimento con le proroghe di primavera.
L’attuazione del Piano potrà spingere l’Italia verso «una crescita robusta e sostenibile», come sostiene Daniele Franco in un messaggio comune con i ministri dell’Economia tedesco, francese e spagnolo, il giorno dopo la presentazione congiunta franco-tedesca dei rispettivi Recovery Plan.
Secondo i calcoli offerti ieri dal governo alla Conferenza Unificata, agli enti territoriali competono progetti per circa 90 miliardi, 30 dei quali ai Comuni.
Le Regioni ottengono l’istituzione al ministero degli Affari regionali di tavoli di confronto tecnico trasversali alle sei missioni del Piano, per individuare nel dettaglio le declinazioni territoriali di ogni missione.
Le Province incassano l’impegno dei fondi per la manutenzione delle strade, e i Comuni tornano a premere per le semplificazioni delle procedure di assegnazione delle risorse agli enti.