L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con il provvedimento AS 1686/2020, ha analizzato il caso di un’amministrazione che ha attivato la proroga della concessione di servizi (per una residenza socio-sanitaria) esistente un mese prima della scadenza naturale, facendo leva su una clausola contenuta nel contratto e per un periodo limitato di sei mesi, estendendola ulteriormente a seguito dell’esito negativo della nuova gara, nel frattempo indetta e andata deserta.
E’ stato stabilito che le amministrazioni pubbliche non possono prorogare una concessione di servizi in essere per un periodo eccessivamente lungo, in quanto questa scelta, anche se finalizzata a consentire lo svolgimento della gara per il nuovo affidamento del servizio, limita la concorrenza.
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