Il 30 giugno si è concluso il primo semestre del 2023. Da cronoprogramma, il governo Meloni dovrebbe chiedere alla commissione europea la quarta rata di risorse per il PNRR.
L’invio della domanda per ricevere la quarta rata al momento è saltato e si sta ancora aspettando di ricevere i fondi della terza rata, che il governo ha richiesto a fine 2022. Le scadenze che il nostro paese avrebbe dovuto portare a compimento entro il 30 giugno 2023 sono 27. Riguardano la transizione ecologica (7), la pubblica amministrazione (4), l’inclusione sociale e lavoro e imprese (3).
Sono solo 10 le scadenze che risultano completate, anche se tra le 17 ancora da conseguire, 4 possono essere considerate a buon punto. Una di queste riguarda l’entrata in vigore della riforma del codice dei contratti pubblici, per la quale attualmente mancano all’appello 3 decreti attuativi.
Per la riforma del pubblico impiego invece manca ancora un decreto del presidente della repubblica che vada a modificare il precedente Dpr 487/1994 riguardante i concorsi pubblici. Sempre a buon punto è la scadenza legata all’erogazione alle imprese delle risorse del fondo impresa donna. In questo caso il governo dichiara che le aziende ammesse a finanziamento sono 743 (l’obiettivo da raggiungere era di 700), ma non vi è nessuna evidenza del fatto che i fondi siano stati effettivamente erogati, come richiesto dalla scadenza.