Ci sono diversi tipi di premi per la produttività nella PA, calcolati in base a criteri di valutazione della performance e del merito.
Il premio produttività nella PA è la cosiddetta “premialità di valutazione delle performance”, ovvero un incentivo professionale, di solito di natura economica, che viene assegnato ai lavoratori per premiare le loro prestazioni lavorative, incoraggiare la produttività, migliorare le competenze o raggiungere determinati obiettivi.
Può essere riconosciuto ai dipendenti pubblici per meritocrazia, oppure in base alla qualità della propria performance e al valore del lavoro svolto in un determinato ambito o progetto. Per questo motivo, molto spesso, viene chiamato anche premio obiettivo, premio di produzione, premio di risultato.
La PA eroga il premio di produzione in forme diverse. Ovvero, mediante incentivi economici direttamente in busta paga o tramite riconoscimenti di merito.
A livello economico, come sancito nella Direttiva del 28 novembre 2023, i dipendenti pubblici hanno diritto al pagamento di compensi aggiuntivi o benefici supplementari rispetto allo stipendio, tramite:
- l’erogazione di un trattamento accessorio come stabilito dagli accordi sindacali e dai loro specifici CCNL;
- i meccanismi di incentivazione. Gli incentivi sono assegnati sulla base della performance individuale, il che significa che i lavoratori vengono valutati singolarmente.
Il premio di produttività nella Pubblica Amministrazione nel 2024 spetta ai dipendenti statali “meritevoli”, inquadrati con ruoli dirigenziali e non.
Tuttavia, proprio secondo le direttive Ministeriali, ciascun ente è incentivato a personalizzare i meccanismi di premialità, adattandoli ai dipendenti. Quindi, l’identificazione dei dipendenti meritevoli nelle Pubbliche Amministrazioni può variare da ufficio e ufficio, prevedendo anche diversi fattori e criteri stabiliti dalle specifiche normative e politiche dell’Ente pubblico.