GESTIONE DEL PATRIMONIO, VALORIZZAZIONE E DISMISSIONE

RIFERIMENTI NORMATIVI

Il patrimonio pubblico è interessato da una copiosa disciplina normativa. In particolare il piano di valorizzazione e alienazione, come strumento giuridico, è contemplato nell’art.58 del D.L. 25 giugno 2008, n.112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n.133.

Nel corso degli anni, poi, numerosi interventi normativi hanno riguardato la materia correlata in particolare ai beni immobili e mobili di proprietà dell’Ente, nonché ai diritti reali su beni, risultando inevitabile procedere nell’aggiornamento dei regolamenti di gestione del patrimonio per adeguarli alle modifiche normative intervenute in applicazione del D.Lgs. n.118/2011 e s.m.i.

Il nuovo sistema contabile c.d. accrual introduce rilevanti cambiamenti rispetto al precedente sistema finanziario, con l’obiettivo di una rappresentazione più completa della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’ente.

Tale riforma non sostituirà, in questa prima fase, la contabilità finanziaria nel ruolo autorizzatorio ma le sarà complementare, migliorando quantità e qualità delle informazioni.

Ciò consentirà di rispondere alle esigenze conoscitive interne (contabilità analitica per le decisioni gestionali) ed esterne (consolidamento dei conti pubblici, organi di controllo e stakeholder).

Uno dei principali ed immediati effetti di tale nuovo sistema contabile è quello della conoscenza del patrimonio per cui oggi le regole attualmente previste dal TUEL e dal Dlgs 118/2011 saranno sostituite dagli ITAS, già pubblicati sul sito Ministero Economia e Finanze.

La gestione e valorizzazione del patrimonio è, oggi più che mai, una delle attività più complesse che si possono affrontare alle dipendenze di un Ente pubblico. Da elemento storicamente «trascurato», per non dire «dimenticato», nell’ambito della gestione delle P.A., è assurta negli ultimi anni, soprattutto in occasione e in seguito alle crisi finanziarie che hanno interessato il Paese, a elemento imprescindibile di una corretta amministrazione della cosa pubblica. La formazione specialistica, in questo campo, rappresenta un elemento imprescindibile per approcciarsi alla tematica in modo consapevole

IL SERVIZIO OFFERTO

La Fondazione Logos P.A. con la sua esperienza nel settore mette a disposizione un team di esperti, i quali potranno realizzare un piano di lavoro in grado di revisionare l’assetto patrimoniale, ottimizzare il rendimento del patrimonio, ridurre i costi di manutenzione, modificare le attuali modalità di gestione allineando i valori del bilancio dell’Ente con il reale valore e consistenza.

Il servizio di supporto si svilupperà nel supportare la predisposizione e l’aggiornamento dei seguenti documenti:

Inventario

L’inventario comunale dei beni immobili rappresenta uno strumento vitale per la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà dell’ente. Questo “elenco” dettagliato deve fornire un’ampia visione di tutti i beni immobili di proprietà dell’ente, permettendo una gestione oculata delle risorse a disposizione della collettività.
Nell’inventario vengono riportati i beni immobili suddivisi per modello a secondo della loro natura giuridica:

  • Modello A – demaniali
  • Modello B – indisponibili
  • Modello C – disponibili


Nell’inventario dovranno essere specificate le destinazioni d’uso, dati catastali, il tipo di proprietà e il valore dell’immobile tenendo conto delle manutenzioni effettuate, secondo le modalità previste dai principii indicati della contabilità economico-patrimoniale. Dovrà essere aggiornato regolarmente apportando eventuali modifiche in caso di nuove acquisizioni o cessioni di beni immobili. Questo permetterà di avere un elenco completo e corrente che avrà corrispondenza nello stato patrimoniale.

Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari

il Piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio disponibile è il documento, approvato dall’organo di governo dell’ente locale o territoriale, da allegare al bilancio di previsione, che contiene l’elenco dei beni immobili, ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali di tali enti e, pertanto, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. Una volta individuati gli immobili, l’ente locale può ottenere risorse finanziarie attraverso la vendita o dandoli in locazione, queste risorse potranno poi essere reinvestite per interventi di riqualificazione o di sviluppo delle aree interessate.

L’inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile, fatto salvo il rispetto delle tutele di natura storicoartistica, archeologica, architettonica e paesaggistico-ambientale.

Ricognizione straordinaria dei beni immobili

La ricognizione straordinaria dei beni immobili è un’attività necessaria per la corretta gestione del patrimonio. Consiste nella ricerca e raccolta di informazioni e dati di tipo progettuale, giuridico ed economico dei beni immobili. In questo modo l’ente ha una visione completa che le consente di gestire, attraverso una banca dati, tutto il patrimonio immobiliare dal punto di vista economico, geografico, amministrativo, fiscale e sociale.

La banca dati permette di avere una visione sullo “stato di salute globale” del patrimonio immobiliare. Attraverso queste informazioni sarà possibile sviluppare dei progetti strategici volti a trasformare gli immobili da voci di costo a centri redditizi.

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