ARAN e Organizzazioni e Confederazioni sindacali rappresentative hanno firmato l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area dirigenziale delle Funzioni Centrali, per il triennio 2019-2021.
Lo rende noto il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, “soddisfatto per la firma che riguarda circa 6.200 tra dirigenti pubblici e professionisti delle amministrazioni centrali, che vedono così rinnovato il proprio contratto collettivo di lavoro”.
Il nuovo contratto, aggiunge il Ministro Zangrillo, “consentirà di riconoscere aumenti medi del 3,78%, parte dei quali sono stati destinati a retribuzione di risultato. Le amministrazioni potranno inoltre riconoscere ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari con destinazione vincolata a retribuzione di risultato”.
Il contratto riguarda dirigenti pubblici e professionisti di Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti pubblici non economici. Sono ricompresi anche i dirigenti sanitari del Ministero della salute, dell’AIFA e i professionisti medici degli enti previdenziali.
Il rinnovo, tra le novità più rilevanti, pone l’accento sulla graduazione della retribuzione accessoria, che dovrà considerare non soltanto i risultati conseguiti, ma anche la natura più o meno sfidante degli obiettivi fissati. Si differenzia, inoltre, la retribuzione di risultato riconoscendo in modo selettivo retribuzioni significativamente più elevate.