Il cittadino ha diritto di essere messo al corrente delle decisioni assunte da un soggetto pubblico nei limiti delle disposizioni che regolano la trasparenza amministrativa.
Intervenendo in un caso di richiesta di accesso agli incartamenti riguardanti un abuso edilizio, Anac ha chiarito che chi ha presentato la richiesta non assume il ruolo di “parte” del procedimento, in quanto non risulta titolare di una situazione giuridicamente rilevante. Tuttavia, quest’ultimo – in qualità di cittadino – avrà diritto di essere messo al corrente delle decisioni assunte dal soggetto pubblico nei limiti delle disposizioni che regolano la trasparenza amministrativa.
Lo precisa l’Anac in un parere richiesto dal Responsabile Anticorruzione di un comune della provincia di Viterbo in merito alla richiesta di accesso agli atti di procedimento per l’accertamento di un abuso edilizio. Spetta, in ogni caso, all’amministrazione effettuare un bilanciamento degli interessi coinvolti, sottolinea l’Anac, contemperando l’esigenza di trasparenza dell’azione amministrativa con la tutela di interessi superiori.
È opportuno che l’ente dia una motivazione delle valutazioni svolte, rappresentando in modo chiaro le ragioni di un eventuale rigetto dell’istanza, riconducibili alla mancanza dei presupposti normativi (ad esempio, assenza di un interesse diretto, concreto e attuale, indisponibilità del documento richiesto ecc.).
Con Atto del Presidente del 26 settembre 2023, l’Autorità ribadisce i compiti dell’amministrazione comunale. Tuttavia, la richiesta di parere è l’occasione per fornire alcune indicazioni di massima sull’accesso agli atti.