Il Ministero delle Infrastrutture ribadisce i il principio di massima applicazione delle deroghe previste dal decreto Semplificazioni nell’assegnazione dei contratti pubblici di piccolo importo.
In particolare, in risposta a quesiti inviati al Mit da stazioni appaltanti, si chiarisce che non occorre dare giustificazioni o chiedere preventivi a più ditte per decidere di assegnare senza gara a un’impresa di fiducia un appalto di lavori, servizi o forniture di importo inferiore a 150mila euro (75mila euro se è in ballo un servizio di ingegneria o architettura).
«L’affidameno diretto» messo in campo con le deroghe del decreto Semplificazioni «non presuppone una particolare motivazione nè lo svolgimento di indagini di mercato». «Il legislatore, infatti – si spiega nella risposta al quesito -, per appalti di modico importo ha previsto tali modalità di affidamento semplificate e più “snelle” al fine di addivenire ad affidamenti in tempi rapidi».
La possibilità di richiedere più preventivi e quindi mettere a confronto più offerte non è preclusa, ma rappresenta soltanto una «best practice», in quanto «l’affidamento diretto avviene sic et simpliciter e dunque non presuppone una particolare motivazione né, tanto meno, l’esperimento di indagini di mercato. Non è neppure prescritto l’obbligo di richiedere preventivi».
Viene confermato l’obbligo di rispettare i principi basilari di non discriminazione e trasparenza.