La Corte di cassazione, sezione lavoro, con la sentenza n. 14674/2022 ha confermato che il candidato (vincitore o idoneo collocato in graduatoria) che non prenda servizio alla data indicata dall’amministrazione decade dal diritto all’assunzione.
Perché si verifichi la predetta decadenza l’amministrazione può agire in modo discrezionale, nel senso che può ritenere sufficiente una prima convocazione (non andata a buon fine) effettuata al recapito indicato dall’interessato nella domanda di partecipazione al concorso così come può reiterare la chiamata, con una seconda missiva inviata ad altro indirizzo e da quest’ultima, infruttuosa, far scattare la decadenza. Quanto sopra anche quando il bando di concorso abbia imposto espressamente al candidato l’onere di comunicare le eventuali variazioni del proprio recapito (residenza, domicilio) – pena la presunta conoscenza di quanto notificato all’indirizzo originariamente indicato in domanda – dal momento che la clausola è posta nell’esclusivo interesse dell’amministrazione.