La settimana 7-13 ottobre – l’ultima considerata dal monitoraggio Gimbe – non fa sconti rispetto ai sette giorni precedenti: incremento esponenziale dei nuovi casi (35.204 vs 17.252) a fronte di un moderato aumento dei casi testati (505.940 vs 429.984) e di un netto incremento del rapporto positivi/casi testati (7% vs 4%). Ancora: crescita degli attualmente positivi (87.193 vs 60.134) con le curve sia dei ricoveri sia delle terapie intensive che s’impennano: i pazienti sono aumentati rispettivamente di 1.451 (+40%) e di 195 unità (+61,1%). Gli ospedalizzati sugli attualmente positivi – rilevano ancora dalla Fondazione – rispetto a una media del 6,4% oscillano dal 2,6% del Friuli-Venezia Giulia al 10,2% della Liguria. E sono in crescita anche i decessi: 216 rispetto ai 155 della settimana prima.
Da qui le avvertenze del presidente Gimbe Nino Cartabellotta: «Gli effetti delle misure del nuovo Dpcm – spiega – oltre a non poter essere valutati prima di 3 settimane, saranno in parte neutralizzati dall’incremento esponenziale dei contagi e dall’ulteriore sovraccarico dovuto all’influenza. Ci appelliamo a Regioni e sindaci: intervenire tempestivamente con misure restrittive locali, compresi lockdown mirati, per spegnere i focolai, arginare il contagio diffuso e prevenire il sovraccarico degli ospedali. Altrimenti il rischio di restrizioni più ampie (lockdown incluso) è dietro l’angolo».