Il sistema contabile adottato dalle pubbliche amministrazioni, basato principalmente sulla contabilità finanziaria, sta evolvendo verso un nuovo paradigma. Il nuovo impianto, ancora in fase di definizione, mira ad introdurre un approccio basato sul principio della competenza economica: una transizione che intende rappresentare un passo avanti nel perseguire una gestione più efficiente ed efficace delle risorse pubbliche.
Tuttavia, per affrontare con successo questa transizione, è fondamentale che tutti gli operatori del settore sviluppino una piena consapevolezza della logica intrinseca dei due linguaggi contabili e dei loro punti di distanza e di convergenza. Gli enti locali sono stati tra i primi ad integrare, progressivamente, le due prospettive. L’articolo intende illustrare le caratteristiche fondamentali del doppio linguaggio contabile (finanziario ed economico-patrimoniale) attualmente già in uso presso gli enti locali, per evidenziare punti di forza e di debolezza di entrambe le prospettive e, soprattutto, fornire una chiave di lettura per una facile ed immediata traduzione delle principali grandezze che caratterizzano l’uno, nel linguaggio dell’altro.
In particolare, verrà evidenziata la differenza tra risultato di amministrazione e patrimonio netto, da un lato, e tra risultato della gestione annuale e risultato di esercizio, dall’altro. Ciò anche in vista dell’annunciato passaggio al sistema accrual per tutte le pubbliche amministrazioni, al fine di contribuire ad una migliore comprensione delle principali caratteristiche di entrambi i linguaggi e favorire una capacità di lettura integrata e sinergica del bilancio pubblico.