Nel capitolo “Infrastrutture” del Recovery Fund, sono inserite 19 grandi opere nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, limata dal Governo su proposta del Comitato tecnico di valutazione (CTV) e in conformità con le linee guida dell’Unione Europea.
Le 19 opere hanno un valore di 27,7 miliardi e comprendono interventi già previsti o in corso per 22,4 miliardi e opere con progetti di fattibilità da realizzare o da rivedere per 5,3 miliardi.
Nel primo gruppo compaiono opere infrastrutturali nazionali che dovrebbero ultimare il progetto della prima rete Alta velocità: la Liguria-Alpi (una ridenominazione allargata del terzo valico), la Palermo-Catania-Messina, la Verona-Brennero (compreso la tratta di valico), la Napoli-Bari, la Torino-Lione, la Brescia-Verona-Padova, il potenziamento della Venezia-Trieste.
A queste opere si inserisce un programma di potenziamento tecnologico per aumentare le capacità e le prestazioni della rete ferroviaria, come le Smart Road e alcuni interventi di valorizzazione del patrimonio stradale (in tutto valgono 1 miliardo sui 22,7 di questo gruppo).
Tra i cluster che impattano sull’edilizia:
- efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
- mobilità locale sostenibile
- tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica
- impresa verde ed economia circolare.