EMERGENZA SANITARIA, SOSTEGNI E AIUTI IN LOMBARDIA

AMMINISTRAZIONI LOCALI, GLI INTERVENTI DURANTE IL CONSIGLIO NAZIONALE

Sono stati mesi intensi e difficoltosi durante il lockdown, con i Comuni e i Sindaci in prima linea nella gestione dell’emergenza e nell’infondere speranza ai cittadini.
Non sono mancate neanche le sfide della ricostruzione con il Recovery plan da portare avanti con il supporto essenziale di sindaci ed amministratori locali.
Sono stati questi i temi trattati nel Consiglio nazionale, riunitosi per la prima volta dopo la quarantena della pandemia in modalità virtuale, durante il quale sono intervenuti amministratori locali.
“Abbiamo una macchina amministrativa nazionale abituata a investire in media un tot numero di miliardi, diciamo 15”. Tutto di un tratto con il recovery fund ci troveremo a investirne 200”, ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala. “I sindaci vogliono partecipare ai processi di decisione su dove e come investire e penso che affidare ai noi la gestione di parte di queste risorse sia un vantaggio per tutti”, ha aggiunto il primo cittadino milanese.
Sullo stesso tema è intervenuta anche il sindaco di Torino Chiara Appendino: “Come Comuni avremo grande responsabilità di spendere e spendere bene, nella sostenibilità a tutto campo che passa come è ovvio dalle comunità. Il mio auspicio è quello di non perdere la compattezza che abbiamo avuto perché i sindaci sono riusciti ad essere uniti, oltre le appartenenze politiche, nelle richieste al governo anche con scelte difficili come la perdita del potere di ordinanza”.
Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, dopo aver inviato “il suo cordoglio alla famiglia della governatrice Santelli, in una giornata brutta per la Calabria”, ha indicato alcuni temi che l’associazione potrebbe sviluppare “nella stagione difficile per la situazione economica e finanziaria che i Comuni dovranno affrontare nei prossimi mesi”. Nello specifico sarebbe utile “avviare un confronto con Il governo che porti ad una riforma generale della finanza locale, a cominciare dalla revisione del fondo sui crediti di dubbia esigibilità”.

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