Un Comune si trova in una posizione delicata dopo che la Corte dei Conti ha espresso un parere negativo sulla sua delibera di costituzione di una nuova società pubblica per la gestione del “Servizio di igiene ambientale”.
L’intenzione dell’amministrazione era di creare una nuova entità, controllata indirettamente tramite una società già esistente, per poi conferirle un ramo d’azienda e consentire l’ingresso di un altro Ente Locale come socio di minoranza, con l’obiettivo finale di affidarle il servizio “in house”.
Le Condizioni per la Costituzione di Società Pubbliche
La normativa vigente prevede che, prima di costituire una nuova società o acquisire partecipazioni in una esistente, ogni Amministrazione debba trasmettere la relativa delibera alla Corte dei Conti e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Queste istituzioni hanno 60 giorni per valutarne la conformità ai principi di efficienza, sostenibilità finanziaria ed economicità. Sebbene un parere negativo della Corte non sia vincolante, l’ente che decide comunque di procedere è tenuto a giustificare pubblicamente la propria scelta.
Le Criticità Rilevate dalla Corte dei Conti
Nel caso specifico, la Sezione della Corte dei Conti ha evidenziato diverse criticità sostanziali che hanno portato al parere negativo:
- Mancanza di Indispensabilità: Non è stata fornita una chiara motivazione sull’indispensabilità della nuova società rispetto a forme di gestione già esistenti. La decisione sembra più una riorganizzazione interna del servizio tra Enti Locali che una reale necessità funzionale.
- Sostenibilità Finanziaria Inadeguata: Il business plan presentato è stato giudicato carente. Si concentra sugli enti coinvolti ma non offre dati chiari e dettagliati sulla nuova società, come previsioni di costi e ricavi, o una valutazione della sua solidità economica. Mancano inoltre dettagli cruciali sul valore dell’investimento e sulla sua struttura finanziaria.
- Convenienza Economica Non Dimostrata: La delibera non dimostra che la creazione della nuova società sia la soluzione più conveniente rispetto a una gestione diretta del servizio o ad altre forme di collaborazione tra enti. Non è stata condotta un’analisi comparativa tra i costi della nuova società e quelli della gestione attuale.
- Carenze nei Dettagli Operativi: Non sono stati chiariti aspetti fondamentali come il numero di dipendenti previsti, la struttura di governance e le modalità di gestione del personale. La valutazione economica si basa sulle prestazioni della società madre, senza indicare come la nuova società garantirà gli stessi risultati operativi.
- Mancata Analisi degli Aiuti di Stato: L’ente ha sostenuto l’assenza di aiuti di Stato, ma non ha adottato un sistema strutturato per verificare la compatibilità con la normativa europea in materia, lasciando un’incertezza su un aspetto cruciale.
La Conclusione della Corte: Mancanza di Economicità e Trasparenza
In sintesi, la Sezione della Corte dei Conti ha ritenuto che la delibera comunale non rispetti i criteri normativi, in particolare per la mancanza di una motivazione analitica sulla convenienza economica e sulla sostenibilità finanziaria.
La carenza di un’adeguata comparazione con altre soluzioni gestionali e la scarsità di dettagli tecnici nel business plan hanno portato alla bocciatura della delibera, giudicata non conforme ai principi di economicità e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.
L’Ente, qualora decidesse di procedere comunque con la costituzione della società, sarà obbligato a giustificare pubblicamente la sua scelta e a approfondire in modo sostanziale gli elementi critici evidenziati dalla Corte. Questa vicenda sottolinea l’importanza di un’attenta pianificazione e di una trasparente valutazione economica nelle operazioni che coinvolgono la creazione di nuove entità pubbliche.
Corte dei conti Lombardia, Delibera n. 30 del 26 febbraio 2025