PNRR - ULTERIORI DISPOSIZIONI URGENTI PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO

PIANI NAZIONALI PER LA RIPRESA E LA RESILIENZA: LA VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA – RELAZIONE SPECIALE N. 21/2022 – CORTE DEI CONTI EUROPEA

La Corte dei conti europea ha pubblicato la relazione speciale n. 21/2022, in cui ha esaminato il procedimento adottato dalla Commissione europea per valutare i piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR) degli Stati membri e gli orientamenti ad essi forniti.

Per sei Stati membri (Germania, Grecia, Spagna, Francia, Croazia e Italia), inoltre, ha verificato se il procedimento abbia assicurato la conformità alle condizioni sancite dal regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Ad esito dell’audit, la Corte ha stabilito che la valutazione è stata nel complesso adeguata, tenuto conto della complessità del processo e della tempistica da rispettare. Tuttavia, ha espresso l’opinione che il successo dell’attuazione dello strumento rimane a rischio a causa, tra l’altro, di traguardi e obiettivi poco chiari. Ad esito del monitoraggio, sono state formulate le seguenti osservazioni:

1) le procedure interne e il sostegno fornito agli Stati membri sono stati adeguati, per quanto non sempre tracciabili, e soggetti a vincoli temporali. Si è infatti evidenziato che, per quanto i documenti fondamentali risultanti dal lavoro della Commissione e a sostegno delle valutazioni fossero disponibili, la documentazione preliminare non era sempre facilmente reperibile;

2) appurata la capacità, per i PNRR, di contribuire ai sei pilastri, si evidenziano lacune nell’eseguire le raccomandazioni specifiche per paese relative all’anno 2019 (cambiamenti strutturali ricorrenti). Con specifico riferimento all’Italia, si fa riferimento all’evasione fiscale (nel PNRR si menziona una riforma generale delle imposte sul reddito delle persone fisiche, non contemplata però come misura specifica e non correlata a alcun obiettivo o traguardo), alla sostenibilità del sistema pensionistico e catastale e ad alcune componenti del settore finanziario;

3) la valutazione delle condizioni fondamentali del dispositivo per la ripresa e la resilienza (rispetto del principio “non arrecare un danno significativo” e contributo alle transizioni verde e digitale) è stata adeguata. Se ne mette in luce, tuttavia, la poca trasparenza in virtù, tra l’altro, della distribuzione del materiale rilevante in più documenti di lavoro e della circostanza per cui gli importi pagati nelle varie rate non rispecchiano i costi di traguardi o obiettivi ma sono derivati da una trattativa condotta con i singoli Stati membri;

4) la valutazione della Commissione ha migliorato la qualità di traguardi e obiettivi ma rileva l’assenza di un approccio armonizzato per definire i traguardi e obiettivi medesimi e la mancanza di chiarezza nel distinguere tra i primi e i secondi;

5) la valutazione delle modalità di controllo e monitoraggio da parte della Commissione è stata esaustiva, ma in parte basata su sistemi non ancora posti in essere al momento della valutazione stessa.

Sulla base di queste premesse, vengono formulate le seguenti raccomandazioni:

1) migliorare le procedure di valutazione e la documentazione;

2) promuovere lo scambio di buone prassi tra gli Stati membri;

3) monitorare, a partire dal 2022, il contributo delle misure attuate alle raccomandazioni specifiche per paese;

4) migliorare la trasparenza e il monitoraggio del principio “non arrecare un danno significativo”, chiedendo agli Stati membri di fornire una stima quantitativa dell’impatto ambientale e includendo misure di mitigazione nei traguardi e negli obiettivi;

5) assicurare, a partire da metà 2023, chiari meccanismi di verifica dei traguardi e degli obiettivi e la loro adeguata definizione;

6) verificare, entro fino 2023, il rispetto dei traguardi specifici per il monitoraggio e il controllo e incoraggiare l’utilizzo, da parte degli Stati membri, dello strumento di estrazione di dati e valutazione del rischio messo a disposizione della Commissione.

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