La Corte dei Conti del Veneto, tramite il parere 257/2024, ha evidenziato come il ricorso alla contrattazione tardiva può generare l’erogazione di salario accessorio illegittimo e avere come conseguenza possibili sanzioni per il Comune.
La “contrattazione tardiva” si riferisce alla stipula di accordi contrattuali per la definizione del salario accessorio dopo la scadenza del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) di riferimento.
In altre parole, il Comune al centro della controversia ha basato il calcolo del salario accessorio per i propri dipendenti su Ccnl scaduti e non ancora rinnovati. Questo, secondo la Sezione Regionale di Controllo del Veneto, configura una violazione delle norme vigenti che impongono di utilizzare esclusivamente accordi contrattuali aggiornati e vigenti.