A oltre un anno e mezzo dall’introduzione della Legge 214/23, che avrebbe dovuto rivoluzionare il commercio su aree pubbliche, il settore si trova in una fase di paralisi.
Le linee guida ministeriali cruciali per l’assegnazione delle concessioni, previste dalla norma, non sono ancora state emanate, bloccando di fatto le procedure concorsuali per mercati, fiere e posteggi isolati.
Lo Stallo che Preoccupa l’ANCI
La situazione è talmente critica che l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha recentemente inviato una missiva urgente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’obiettivo è duplice: esprimere la profonda preoccupazione per l’impasse e sollecitare la definizione di un’intesa in Conferenza Unificata.
Solo così i Comuni potranno finalmente indire i bandi necessari per i posteggi liberi o di nuova istituzione. L’urgenza è amplificata dalla scadenza di molte concessioni in essere, fissata al prossimo 31 dicembre, che rischia di lasciare migliaia di operatori commerciali senza la possibilità di lavorare.
Una Legge Incompiuta: I Fatti
La Legge 214/23, varata il 30 dicembre 2023, era stata salutata come la fine di un blocco pluriennale nel settore e una risposta ai richiami dell’Unione Europea. L’articolo 11, comma 1, stabiliva che le concessioni di posteggio per il commercio su aree pubbliche avrebbero avuto una durata di dieci anni e sarebbero state rilasciate tramite procedure selettive, nel rispetto di principi come imparzialità, non discriminazione, parità di trattamento, trasparenza e pubblicità.
Fondamentale, però, era l’adozione di “linee guida” da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, previa intesa in sede di Conferenza Unificata, da sancire entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge. Un termine ampiamente disatteso.
Il comma 3 prevedeva inoltre che le amministrazioni competenti effettuassero una ricognizione annuale delle aree destinate al commercio su aree pubbliche e, verificata la disponibilità, indicessero procedure selettive con cadenza annuale, sempre nel rispetto delle linee guida. La prima ricognizione era attesa entro dieci mesi dall’entrata in vigore della legge.
Trattative Infruttuose e Mancata Intesa
Nonostante un’iniziale proposta governativa di bozza delle linee guida, modificata anche grazie ai contributi dell’ANCI, il processo si è arenato. La mancata convergenza delle Regioni in Conferenza Unificata ha impedito il raggiungimento dell’Intesa necessaria, lasciando il sistema in un completo stallo. L’assenza di una “cornice regolamentare” impedisce di fatto l’avvio delle procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione dei posteggi.
La Grave Preoccupazione per gli Operatori
L’ANCI non nasconde la sua preoccupazione: “la situazione di incertezza generata dal quadro normativo previgente e il conseguente contenzioso hanno determinato in questi anni profonde difficoltà applicative e conseguenti sperequazioni tra i territori; ciò ha indotto il legislatore a rivedere l’assetto regolatorio in un’ottica di omogeneità e garanzia dei principi di concorrenzialità di derivazione comunitaria”.
La situazione è resa ancora più allarmante dal fatto che il legislatore (comma 6, articolo 11) ha fissato al 31 dicembre la data di validità delle concessioni in essere non interessate dai rinnovi (previsti fino al 31.12.32 dal decreto-legge 19 maggio 2020 n. 374). Con tempi così stretti, specialmente per i Comuni più grandi che richiedono processi lunghi per la preparazione e lo svolgimento delle gare, il rischio è che molti operatori si trovino improvvisamente senza le autorizzazioni necessarie per lavorare.
L’appello dell’ANCI è un vero e proprio SOS al Governo, affinché fornisca urgentemente ai Comuni gli strumenti necessari per indire le gare e garantire agli operatori commerciali legittime certezze sul loro futuro.