La Corte di giustizia UE ha stabilito che alla scadenza delle concessioni lo Stato può acquisire i beni insistenti sulla spiaggia, senza alcun indennizzo agli imprenditori.
Secondo i giudici di Lussemburgo le norme del codice della navigazione non sono incompatibili con i trattati europei che garantiscono la libertà di impresa perché tutti gli operatori, quando presentano un’offerta per ottenere una concessione, non possono ignorare che le concessioni abbiano una durata determinata e sono revocabili e che le opere medio tempore realizzate siano acquisite alla mano pubblica. Con l’occasione la Corte di giustizia UE ha ribadito un principio che finora in Italia è stato poco applicato: quello secondo il quale nella gestione delle concessioni balneari deve essere garantita la concorrenza.