La Sentenza annotata esamina l’istituto della cooptazione tra imprese nel contesto del vigente Codice dei contratti pubblici.
La controversia, scaturita dall’esclusione di un consorzio stabile dalla procedura negoziata, ha permesso al Tribunale di chiarire che l’articolo 68, comma 12, del D.lgs. n. 36 del 2023 non limita l’uso della cooptazione ai soli consorzi ordinari e ai raggruppamenti temporanei. Per giungere a tale interpretazione normativa, il Tribunale si è avvalso dei princìpi nomogenetici del risultato e dell’accesso al mercato, evidenziando come l’istituto della cooptazione favorisca la partecipazione di operatori economici meno qualificati, promuovendo lo sviluppo imprenditoriale e intensificando la concorrenza.
In virtù di tali premesse – ha precisato il Tribunale – eventuali restrizioni all’applicazione dell’istituto devono essere giustificate da ragioni sostanziali, legate alla tutela degli interessi pubblici e alla corretta esecuzione del contratto; in assenza di tali ragioni, qualsivoglia restrizione applicata deve essere considerata sproporzionata e discriminatoria. La pronuncia fornisce, dunque, un’interpretazione chiara e coerente per l’applicazione dell’istituto in conformità ai princìpi fondanti del Codice dei contratti pubblici.