In materia di Ordinanza contingibile e urgente, ex art. 50 co. 5 TUEL, è pacifico che il Sindaco sia organo competente e ciò per un chiaro riferimento della norma “Competenze del Sindaco”, laddove “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Le medesime ordinanze sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale, in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, anche intervenendo in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche.
Appare, pertanto, bizzarro che un Responsabile del Servizio di Polizia Locale emetta Ordinanza per “disciplinare gli orari degli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, operanti sul territorio comunale”.
Della serie se il riferimento normativo richiamato nell’Ordinanza è l’art. 50 co. 5 TUEL, perchè poi è stata adottata dal Comandante della Polizia Locale?
Ovviamente, e non poteva essere altrimenti, Tar Lombardia, sez. IV, 17/01/2022, n. 107 ne ha dichiarato l’illegittimità ricordando che l’art. 50 comma 5 D.Lgs. 267/2000 (appunto) riserva al Sindaco il potere di emanazione di ordinanze contingibili e urgenti, che non possono dunque legittimamente essere adottate dai dirigenti del Comune.