rende noto che è online, ospitata dalla Piattaforma unica nazionale dei punti di ricarica per i veicoli elettrici (Pun), la nuova area riservata alla Pubblica Amministrazione, grazie alla quale sarà possibile accedere a mappe interattive e statistiche utili alla pianificazione di nuove “colonnine”. Come si apprende dalla Notizia, entrando nella nuova sezione del portale, Regioni ed Enti Locali potranno ora registrarsi e lavorare su un cruscotto che si compone di cinque mappe interattive. Si può visualizzare lo stato di avanzamento dei punti di ricarica, con statistiche sullo storico delle installazioni e la classificazione per potenza, ma anche misurare l’attuale numerosità del parco circolante di vetture elettriche e ibride. Altre mappe permettono un focus specifico sulle Amministrazioni regionali, provinciali e comunali, con indicatori che consentono di analizzare la densità di copertura dei servizi di ricarica. “La Pun – ha spiegato il ministro Gilberto Pichetto – può essere oggi un efficace alleato delle P.A. per pianificare una diffusione uniforme delle colonnine”. “Il Governo – ha aggiunto – è impegnato nel creare le migliori condizioni per lo sviluppo della mobilità elettrica, sapendo che molto dipenderà anche dalla capacità amministrativa di sviluppare reti efficienti sul territorio”. La Pun è promossa dal Mase e realizzata in collaborazione con il Gestore dei servizi energetici (Gse) e Ricerca sul sistema energetico (Rse): online da fine marzo, il Portale si evolve in linea con la tabella di marcia prevista, fornendo alle Amministrazioni un supporto al governo del territorio attraverso un approccio “data driven”, con elaborazioni che permettono di comprendere lo sviluppo della rete e la diffusione dell’elettrico. Come sottolineato dalla Notizia, i dati sono in costante aggiornamento, con la regia del Gse, da parte dei “Charging Point operator”, ovvero le Aziende che gestiscono le reti di stazioni di ricarica. Sono ad oggi mappati sul Portale già oltre 30.000 punti di ricarica operativi in Italia, compresi quelli installati sulle reti autostradali: per ciascuno dei punti è possibile verificarne lo stato, la localizzazione, l’alimentazione, la potenza massima erogabile e chi gestisce l’Infrastruttura.

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 21 GENNAIO SCORSO HA APPROVATO IL DECRETO SOSTEGNI TER, CONTENENTE ALCUNE MISURE PER GLI ENTI LOCALI

In primo luogo, il nuovo decreto consente di impiegare le entrate ancora disponibili del fondo funzioni, sia quelle assegnate nel 2021, sia gli avanzi dell’anno 2020, per il ristoro dell’eventuale perdita di gettito e per le maggiori uscite, al netto dei risparmi di spesa, connesse all’emergenza da Covid-19.
Il provvedimento prevede, inoltre, la possibilità di impegnare, nel corso del 2022, i ristori di spesa ancora disponibili ricevuti nel biennio 2020-2021, per le finalità previste dai singoli contributi. Le eventuali risorse non utilizzate alla fine dell’esercizio 2022, confluiranno nella quota vincolata del risultato di amministrazione.
Gli enti locali che utilizzeranno le risorse emergenziali nell’anno 2022 saranno tenuti a inviare, entro il 31 maggio 2023, una certificazione della perdita di gettito connessa all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Tale certificazione sarà definita entro il 30 ottobre 2022.
Il decreto Sostegni Ter posticipa, inoltre, al 31 ottobre 2023 il termine della verifica a consuntivo della perdita di gettito e dell’andamento delle spese.
In base a quanto previsto dal decreto in questione, anche per il 2022, gli enti locali, in deroga alle modalità di utilizzo della quota libera dell’avanzo di amministrazione, ferme restando le priorità relative alla copertura dei debiti fuori bilancio e alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, possono impiegare la quota libera dell’avanzo di amministrazione per il finanziamento di spese correnti connesse con l’emergenza in corso.
Infine, il decreto prevede, limitatamente agli esercizi finanziari 2020, 2021 e 2022, la possibilità di utilizzare, anche integralmente, per il finanziamento delle spese correnti connesse all’emergenza in corso, i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal D.P.R. n. 380/2001, fatta eccezione per le sanzioni di cui all’articolo 31, comma 4-bis, del medesimo testo unico.

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