Il TAR Lazio, con la sentenza n. 5811/2025, ha stabilito un principio cruciale per lo svolgimento dei concorsi pubblici, inclusi i cosiddetti “mega-concorsi” con più sottocommissioni: il Presidente della Commissione esaminatrice deve essere sempre presente durante l’esame orale dei candidati.
La sua assenza, infatti, rende illegittima la composizione del collegio giudicante e comporta l’annullamento delle prove.
Il Problema della Simultaneità e la Soluzione del “Supplente”
La sentenza del TAR affronta una questione spinosa: come garantire la presenza del Presidente quando è chiamato a presiedere più sottocommissioni contemporaneamente? La soluzione proposta è chiara: la nomina di un membro “supplente”. Questo non serve solo a coprire l’eventuale assenza del Presidente, ma è fondamentale per assicurare che il numero dei giudicanti sia sempre dispari. In questo modo si evitano situazioni di stallo dovute a possibili disaccordi tra i componenti, garantendo la fluidità delle procedure.
Il Caso Specifico: Assenza del Presidente e Composizione Irregolare della Commissione
La vicenda in esame riguardava un mega-concorso in cui, durante la prova orale di una candidata, erano presenti solo due Commissari. Il Presidente, che faceva parte di tutte le Commissioni, non era riuscito a presiedere contemporaneamente tutte le prove.
Il TAR capitolino ha chiarito che la possibilità di nominare un unico Presidente non autorizza la Commissione a operare validamente con soli due membri. È necessaria la nomina di un supplente che, in assenza del Presidente, assicuri un collegio “perfetto”, ovvero regolarmente costituito.
La Piena Collegialità: Un Principio Fondamentale per la Validità delle Prove
Il Tribunale ha sottolineato che nelle commissioni giudicatrici, per ogni componente titolare, deve essere designato un componente sostituto. La commissione, infatti, deve operare con la presenza di tutti i suoi componenti in diverse fasi cruciali: dalla determinazione dei criteri generali di valutazione dei titoli, all’esame degli stessi, alla predisposizione e valutazione della prova scritta, all’effettuazione delle prove pratiche, all’espletamento delle prove orali, e infine, alla formulazione della graduatoria di merito.
In particolare, l’esame orale si svolge in sala aperta al pubblico e alla presenza dell’intera commissione. Questo sottolinea la necessità di una piena collegialità affinché la valutazione sia legittima. Ogni componente deve contribuire attivamente alla formazione del giudizio collegiale.
Le Commissioni Concorsuali come “Collegio Perfetto”
Le commissioni di un concorso pubblico sono considerate un collegio perfetto. Ciò significa che devono operare con la totalità dei propri componenti ogni volta che svolgono un’attività valutativa. Questo include la valutazione degli elaborati e dei titoli, la valutazione delle tracce o dei quesiti, e la predisposizione dei criteri e delle griglie di valutazione. L’assenza anche di un solo componente può inficiare la validità degli atti prodotti.
Proprio per garantire la legittimità delle operazioni, l’istituto della supplenza è fondamentale. I componenti sostituti non sono considerati di minor valore, ma sono scelti in base alle stesse competenze richieste per i membri effettivi. Inoltre, la commissione deve essere sempre composta da un numero dispari di membri per evitare situazioni di stallo e permettere all’organo valutatore di prendere decisioni, anche a maggioranza.
Hai mai incontrato situazioni in cui la composizione di una commissione d’esame ti è sembrata irregolare?