Accolte diverse osservazioni avanzate da Anac, tra cui:
– Valutare l’opportunità di differire l’entrata in vigore al 1° gennaio 2024 per consentire di effettuare i percorsi di qualificazione delle stazioni appaltanti anche aggregate, la formazione del personale, la digitalizzazione del sistema.
– Precisare che tra le informazioni che le stazioni appaltanti sono tenute a trasmettere alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici Bdncp di Anac sono incluse quelle relative alle procedure di affidamento in house.
– Modificare la disciplina relativa agli affidamenti in house prevista dal nuovo Codice mediante l’attribuzione ad Anac di funzioni di vigilanza, anche collaborativa, sugli affidamenti diretti da parte delle stazioni appaltanti nei confronti di propri organismi in house.
– Ripristinare presso Anac l’elenco degli organismi in house.
– Specificare che è compito delle stazioni appaltanti adottare misure adeguate di individuazione, prevenzione e risoluzione di ogni ipotesi di conflitto di interesse nello svolgimento delle procedure di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni.
– Eliminare sia l’onere probatorio a carico di chi invoca il conflitto sia la limitazione della repressione del fenomeno ai soli casi di conflitto attuale, concreto ed effettivo.
Atteso entro il 31 marzo l’ok definitivo del Cdm.