La sentenza n. 85/2025 del TAR Emilia Romagna, sezione staccata di Parma, chiarisce l’importanza del limite del 5% allo “sconto incondizionato” nei servizi di mensa tramite buoni pasto, confermandone la natura pro-concorrenziale.
Obiettivo del limite:
- Garantire la concorrenza sia “nel mercato” (tra gli operatori economici) sia “per il mercato” (favorendo l’accesso di più operatori).
- Riequilibrare il rapporto tra società emittenti, esercenti e utenti, evitando che gli esercenti subiscano un eccessivo carico di costi.
Motivazioni della sentenza:
- La previsione del tetto massimo, introdotta dalla legge 78/2022 e recepita nel Dlgs n. 36/2023, tutela la concorrenza e il mercato.
- Evita che gli accordi commerciali tra emittenti e datori di lavoro si traducano in oneri eccessivi per gli esercenti, che potrebbero limitare la spendibilità dei buoni o aumentare i prezzi.
- Previene un sistema di commissioni e servizi aggiuntivi che gravano sugli esercenti, con conseguenti rincari per i consumatori finali.
- Il tetto massimo allo “sconto incondizionato” è quindi una misura «di tutela della concorrenza e della libertà di iniziativa economica, in quanto strumento idoneo ad intervenire ad ampio raggio sul mercato, tutelando tutti gli stakeholder coinvolti».
La sentenza mantiene la sua validità anche dopo l’entrata in vigore del Dlgs n. 209/2024.
La sentenza sottolinea come il limite del 5% sia una misura essenziale per garantire un mercato dei buoni pasto equilibrato e concorrenziale, a vantaggio di tutti gli attori coinvolti.