Anac boccia gara del Consiglio Regionale della Campania per presidio tecnologico: “Prescrizioni troppo stringenti e incoerenti”
L’Anac ha acceso un faro sulla procedura aperta indetta dal Consiglio regionale della Campania per l’affidamento del servizio di presidio tecnologico degli impianti elettrici, di raffrescamento/riscaldamento e idrico sanitario di un proprio fabbricato. Con la delibera n. 160, approvata dal Consiglio in data 16 aprile 2025, l’Anac ha riscontrato gravi irregolarità nella gara d’appalto, il cui valore complessivo stimato si aggira intorno a 1,2 milioni di euro.
L’intervento dell’Autorità è scaturito dalle istanze presentate da due operatori economici che avevano sollevato dubbi sulla legittimità di alcuni requisiti richiesti. L’analisi condotta dall’Anac ha confermato la presenza di requisiti di partecipazione sproporzionati e non giustificati rispetto all’importo della gara.
Nel dettaglio, il disciplinare prevedeva un fatturato globale annuo di 1,5 milioni di euro, una cifra pari a 7,5 volte l’importo annuale del contratto. Inoltre, si richiedeva l’aver svolto un servizio analogo di almeno un milione di euro in un singolo esercizio, per un unico committente. Tali prescrizioni sono state giudicate irragionevoli dall’Anac, in palese contrasto con l’art. 100 del d.lgs. 36/2023, che impone criteri di selezione proporzionati e pertinenti all’oggetto del contratto, al fine di favorire l’accesso alle micro, piccole e medie imprese.
Le criticità rilevate dall’Anac non si fermano ai requisiti di partecipazione. L’Autorità ha evidenziato anche una mancanza di chiarezza sull’importo soggetto a ribasso, con indicazioni contraddittorie presenti nei diversi documenti di gara. Ulteriore elemento di irregolarità è rappresentato dall’omessa indicazione dei costi della manodopera e del contratto collettivo nazionale applicato, informazioni che la normativa vigente considera obbligatorie per una corretta formulazione dell’offerta da parte dei concorrenti.
Infine, l’Anac ha espresso perplessità sull’impostazione stessa dell’affidamento. La previsione di attività di manutenzione e fornitura di mezzi e attrezzature da parte dell’appaltatore appare incompatibile con la dichiarata natura esclusivamente “di manodopera” del servizio, rendendo di fatto incongruente la base d’asta definita.
Alla luce delle gravi irregolarità riscontrate, l’Anac ha ritenuto la lex specialis della gara non conforme alla normativa di settore e ha formalmente invitato il Consiglio regionale della Campania ad annullare la procedura. L’Autorità ha tuttavia aperto alla possibilità di riproporre la gara, a condizione che vengano corrette le criticità puntualmente rilevate nella delibera. Questo episodio sottolinea l’importanza del controllo dell’Anac nel garantire la trasparenza e la correttezza delle procedure di affidamento pubblico, tutelando la concorrenza e l’accesso delle imprese al mercato degli appalti.