La sentenza del Consiglio di Stato n. 1829/2025 chiarisce che la semplice copia del capitolato speciale di gara da parte della stazione appaltante non è di per sé motivo di invalidità della gara. La decisione ribalta quanto affermato in primo grado dal Tar Calabria, che aveva sollevato dubbi sull’adeguatezza della valutazione effettuata dalla stazione appaltante, nel caso specifico una concessione di servizi cimiteriali.
Il Consiglio di Stato ha stabilito che, quando i servizi oggetto di concessione sono standardizzati e necessari, è legittimo per la stazione appaltante utilizzare capitolati già formulati da altri comuni. L’importante è che il corrispettivo previsto sia proporzionato all’effettivo volume dei servizi forniti.
Eventuali problemi di illegittimità sorgono solo se il ricorrente dimostra che il capitolato è inadeguato o inappropriato rispetto alle prestazioni richieste, impedendo una corretta formulazione dell’offerta.
La sentenza stabilisce un principio di ragionevolezza, ammettendo l’uso di capitolati standardizzati in contesti di servizi comuni. Allo stesso tempo, pone l’accento sulla necessità di garantire che i documenti di gara siano adeguati alle specifiche esigenze del contratto. Il nuovo codice appalti definisce con maggiore precisione il ruolo e il contenuto dei documenti di gara.