L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha nuovamente sollecitato il Parlamento e il Governo a modificare urgentemente la normativa sull’inconferibilità degli incarichi, introdotta dal “Decreto Milleproroghe” (Legge n. 15/2025).
ANAC aveva già criticato la normativa precedente, ritenuta irragionevole e parzialmente dichiarata incostituzionale. Dopo un primo intervento nel luglio 2024, l’Autorità chiedeva di eliminare l’inconferibilità generalizzata di incarichi dirigenziali per chi proveniva da cariche politiche.
Tuttavia, il recente intervento legislativo, abrogando il comma 2 dell’art. 7 del Dlgs. n. 39/2013, non solo non ha risolto le criticità, ma ha creato ulteriori incongruenze ed eliminato un importante strumento di prevenzione della corruzione.
Nel suo nuovo Atto di Segnalazione, ANAC chiede di:
- Ripristinare il precedente regime di inconferibilità.
- Eliminare la possibilità che chi ha avuto cariche politiche possa assumere incarichi amministrativi in enti di diritto privato sotto controllo pubblico.
- Modificare, per coerenza, anche il comma 1 dell’art. 7.
Secondo l’Autorità, solo così si potrà garantire una netta separazione tra la sfera politica e quella amministrativa, riducendo il rischio di commistioni e favoritismi. ANAC sottolinea l’urgenza di un intervento legislativo correttivo per ristabilire adeguate garanzie di imparzialità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica, ribadendo la necessità di impedire il conferimento di incarichi in enti controllati a chi ha ricoperto cariche politiche.