L’istituto della Vigilanza Collaborativa messo in campo da Anac trova sempre più diffusione e apprezzamento fra le stazioni appaltanti.
Viene applicato ai contratti pubblici di maggiore rilievo, su richiesta della stazione appaltante, al fine di garantire il corretto funzionamento della procedura di affidamento e prevenire infiltrazioni criminali.
Le caratteristiche alla base della vigilanza collaborativa:
- Le verifiche e i controlli sono più efficaci se sono messi in pratica con un approccio “olistico” attraverso la collaborazione e lo scambio di informazioni e dati da parte di tutte le istituzioni coinvolte nei controlli.
- È utile adottare un modello di “supervisione e controlli collaborativi” che oltre a mirare a prevenire l’insorgenza dell’illegalità, consente eventualmente di intervenire tempestivamente con i correttivi necessari per permettere la realizzazione dei lavori nei tempi previsti.
- L’interazione con i soggetti che effettuano i controlli e verificano la legittimità delle procedure può avvenire anche con modalità orientate al problem solving, ovvero attraverso la richiesta di pareri e indicazioni che anticipino l’eventuale insorgere di scorrettezze, non conformità, illegalità.
- Un tale approccio consente inoltre di ottenere la fiducia dell’ente controllato che non si sente “sotto esame”, ma piuttosto supportato dal meccanismo di controllo.