Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ha emesso un comunicato l’11 marzo 2025 per chiarire i termini di conclusione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici. Il comunicato fa seguito al rilevamento di criticità nel rispetto del principio di tempestività da parte delle stazioni appaltanti.
Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono pubblicare i documenti di gara iniziali e concludere le procedure di selezione nei termini indicati nell’allegato 1.3 del codice.
L’allegato 1.3 prevede termini massimi per la conclusione delle procedure, che decorrono dalla pubblicazione del bando di gara o dall’invito ad offrire e cessano con l’aggiudicazione. Il superamento dei termini costituisce silenzio inadempimento e rileva ai fini della verifica del rispetto del dovere di buona fede.
L’articolo 1 del codice impone alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti di perseguire il principio del risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività, in attuazione dei principi di buon andamento, efficienza, efficacia ed economicità.
Il mancato rispetto della tempestività rischia di pregiudicare il mantenimento degli impegni assunti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con conseguenti danni economici per il Paese. A partire dal 1° gennaio 2025, le stazioni appaltanti qualificate devono monitorare semestralmente la propria efficienza e, in caso di superamento dei 160 giorni tra il termine di presentazione delle offerte e la stipula del contratto, comunicare un piano di riorganizzazione all’ANAC.
La digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici e l’utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale sono indicati come strumenti per semplificare e accelerare le procedure.