Il parere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione n. 4/2025 fornisce chiarimenti sull’applicazione dell’articolo 26 del d.l. 50/2022 in merito all’adeguamento dei prezzi nei contratti d’appalto. Tale norma prevede un meccanismo di revisione dei prezzi basato sull’aggiornamento dei prezzari regionali per far fronte agli aumenti eccezionali dei costi dei materiali da costruzione.
Punti chiave del parere:
- Obbligatorietà della revisione: L’adeguamento dei prezzi è obbligatorio sia in caso di aumento che di diminuzione dei prezzi, qualora si verifichino le condizioni previste dalla legge.
- Natura della revisione: La revisione dei prezzi è di natura contabile e non modifica i prezzi contrattuali originari, ma mira ad adeguarli alle mutate condizioni economiche.
- Applicazione dei prezzari aggiornati: Gli stati di avanzamento dei lavori (SAL) devono essere adottati applicando i prezzari aggiornati, anche in deroga alle clausole contrattuali.
- Gestione delle variazioni di prezzo: I maggiori importi derivanti dall’aumento dei prezzi sono riconosciuti all’impresa appaltatrice, mentre gli eventuali minori importi rimangono a disposizione della stazione appaltante.
- Riferimenti normativi: Il parere richiama diverse disposizioni legislative, tra cui il d.lgs. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) e il d.lgs. 36/2023, che disciplinano la revisione dei prezzi e le modifiche dei contratti pubblici.
In sintesi, il parere dell’ANAC chiarisce che l’adeguamento dei prezzi previsto dall’articolo 26 del d.l. 50/2022 è obbligatorio in presenza delle condizioni stabilite dalla legge, indipendentemente dall’esito della revisione (aumento o diminuzione dei prezzi). Tale adeguamento deve essere effettuato applicando i prezzari aggiornati e tenendo conto delle specifiche disposizioni normative in materia di contratti pubblici.